Abbracciare l’autunno con lo yoga: trasformazione, introspezione e nuovi inizi

Accogliere l’autunno significa imparare a fluire con i cicli della vita, riconoscendo che ogni trasformazione porta con sé una nuova possibilità di rinascita
Con l’equinozio del 22 settembre, siamo entrati ufficialmente nell’autunno, una stagione di passaggi, trasformazioni e nuove consapevolezze. L’aria si fa più frizzante, le giornate continuano progressivamente ad accorciarsi, la luce si affievolisce, e il nostro stesso ritmo interiore inizia a rallentare. Dopo l’espansione e l’energia vibrante dell’estate, l’autunno arriva come un invito alla riflessione, al lasciare andare, e al ritrovare il contatto con ciò che è essenziale.
La natura ci mostra in modo chiaro il suo insegnamento: le foglie si tingono di colori caldi e poi cadono, gli alberi si spogliano, i frutti maturano e i semi vengono custoditi nella terra. Tutto ci parla di cicli, di trasformazioni, di preparazione al raccoglimento invernale. Allo stesso modo, anche noi possiamo imparare ad accogliere questo tempo come un’opportunità di rinnovamento interiore, di consapevolezza e di radicamento.
Ma come possiamo usare l’energia della stagione autunnale al meglio, nella nostra vita quotidiana e nella nostra pratica di yoga e mindfulness?
L’autunno come metafora del lasciare andare
Ogni autunno, e in realtà ogni stagione nell’arco dei 12 mesi dell’anno, ci ricorda che nulla è statico. In particolare durante la stagione autunnale la natura ci insegna l’arte del distacco: le foglie cadono senza resistenza, gli alberi accettano la nudità in attesa di una nuova rinascita.
Questo processo ci invita a chiederci: cosa posso lasciare andare nella mia vita in questo momento? Può trattarsi di vecchie abitudini, pensieri che non ci nutrono più, relazioni che hanno fatto il loro corso, o semplicemente quel bisogno costante di controllo che ci allontana dal fluire naturale della vita.
La pratica yogica ci supporta in questo cammino: attraverso il respiro e gli asana, impariamo a sciogliere tensioni, ad aprire spazi e a creare nuove possibilità. Così come gli alberi si spogliano per rinascere, anche noi possiamo liberarci di ciò che pesa e prepararci a nuove fioriture.
Il ritmo rallenta: spazio all’introspezione
Con l’accorciarsi delle giornate, anche il nostro corpo e la nostra mente sentono il bisogno di rallentare. Non è un caso che l’autunno porti con sé uno stato d’animo più riflessivo, se vogliamo quasi meditativo.
È il momento perfetto per tornare a guardarci dentro, ritrovando quello spazio silenzioso e intimo che spesso dimentichiamo di custodire. In questo periodo possiamo riscoprire la bellezza della routine, l’importanza di gesti semplici e rituali quotidiani che ci riportano al presente: preparare una tisana calda, camminare tra le foglie cadute, scrivere un diario, meditare davanti a una candela accesa.
La mindfulness in autunno può diventare una bussola preziosa: ci ricorda che ogni istante ha la sua ricchezza, e che fermarsi non significa perdere tempo, ma ritrovare energia e centratura.
L’autunno nello yoga: radicamento e apertura
Dal punto di vista energetico e dell’Ayurveda (che influenza la pratica yoga), l’autunno è associato al dosha Vata, un’energia composta principalmente da aria ed etere (spazio). Infatti l’autunno manifesta le qualità di Vata: è una stagione di trasformazione e cambiamento, con vento e temperature più fredde. Tuttavia, in questo periodo abbiamo certamente bisogno di stabilità e radicamento (terra) e alcune pratiche yoga possono aiutarci in questo senso.
[Per un approfondimento sul tema dei dosha, ti invito a leggere l’articolo al riguardo che ho scritto su questo blog: Dosha: l’arte di vivere in equilibrio per un rinnovato benessere naturale]
Di seguito vediamo alcune pratiche yoga particolarmente indicate per questa stagione:
- Posizioni di radicamento come Tadasana (la montagna), Virabhadrasana I e II (le posizioni del guerriero), che ci aiutano a stabilizzare corpo e mente.
- Flessioni in avanti come Uttanasana (piegamento in avanti) e Paschimottanasana (piegamento da seduti), che favoriscono introspezione e calma.
- Pratiche di pranayama (tecniche di respirazione) come Nadi Shodhana, il respiro a narici alternate, che riequilibra le energie e armonizza il sistema nervoso.
- Sequenze lente e consapevoli, per accompagnare il ritmo della stagione e rispettare i naturali cicli di energia del corpo.
Integrare queste pratiche nella nostra quotidianità ci permette non solo di restare in equilibrio, ma anche di accogliere l’autunno come un alleato nella nostra crescita personale.
[NOTA: Qui sul blog trovi diversi articoli che spiegano benefici e modalità per praticare alcuni degli asana e dei pranayama sopra citati, ti invito a scorrere l’indice a lato e cercare quelli che potrebbero essere di tuo interesse.]
Il simbolismo dei colori autunnali
Non possiamo parlare di autunno senza evocare la magia dei suoi colori. I rossi intensi, i gialli dorati, gli arancioni vibranti: ogni sfumatura ci racconta qualcosa del processo di trasformazione.
Questi colori non sono solo un piacere per gli occhi, ma hanno un effetto sottile anche sul nostro stato interiore: il rosso richiama energia e vitalità, il giallo stimola la chiarezza mentale, l’arancione riscalda il cuore e induce creatività. Possiamo portarli nella nostra vita quotidiana non solo osservandoli in natura, ma anche attraverso i nostri abiti, il cibo che scegliamo, gli oggetti di cui ci circondiamo.
In questo senso, l’autunno diventa un invito a nutrirci non solo fisicamente, ma anche energeticamente, scegliendo consapevolmente ciò che ci sostiene e ci ispira.
L’autunno come invito alla gratitudine
Ogni raccolto porta con sé un momento di celebrazione. L’autunno è il tempo della vendemmia, delle ultime raccolte dell’anno, del ringraziamento per i frutti della terra.
Lo stesso atteggiamento possiamo coltivarlo dentro di noi: praticare la gratitudine, e fermarci a riconoscere e celebrare ciò che abbiamo ricevuto nei mesi passati, i doni – grandi o piccoli – che la vita ci ha portato, gli insegnamenti appresi anche attraverso le difficoltà affrontate. Una pratica semplice potrebbe essere la seguente: ogni sera, prima di andare a dormire, scrivere tre cose per cui siamo grati. Questo gesto apparentemente banale ha un potere enorme: sposta la nostra attenzione dalla mancanza all’abbondanza, e ci aiuta a vivere con più serenità e apertura.
Rituali per vivere l’autunno con consapevolezza
Oltre alla pratica dello yoga e della mindfulness, possiamo arricchire questa stagione con piccoli rituali quotidiani che ci sostengono e ci riconnettono alla sua energia:
- Camminare nella natura, osservando i colori e ascoltando i suoni in un bosco – se ne abbiamo la possibilità – o in un parco cittadino.
- Accendere candele o incensi la sera, per creare un’atmosfera di raccoglimento.
- Prendersi cura del corpo con alimenti caldi e nutrienti: zuppe, spezie che riscaldano, tisane profumate che coccolano i nostri sensi.
- Fare ordine negli spazi domestici, eliminando il superfluo, come metafora del lasciare andare.
- Meditare focalizzandoci sul respiro ogni mattina, iniziando la giornata con centratura e presenza.
Questi gesti, se vissuti con consapevolezza, possono aiutarci a vivere l’autunno come una stagione di cura, di equilibrio e di armonia.
Conclusione: accogliere il dono dell’autunno
L’autunno non è solo una delle quattro stagioni, ma può essere visto come un insegnamento vivente, che ci invita a guardare dentro di noi, a lasciare andare ciò che non serve più, a rallentare il passo e a nutrirci di ciò che ci fa stare davvero bene.
Accogliere l’autunno significa imparare a fluire con i cicli della vita, riconoscendo che ogni trasformazione porta con sé una nuova possibilità di rinascita.
Così come gli alberi non temono di spogliarsi delle foglie, anche noi possiamo imparare a fidarci del processo: ciò che lasciamo andare apre spazio a nuove radici, nuove energie, nuove consapevolezze.
Il mio augurio è che questo autunno diventi per te – come anche per me – un tempo di introspezione, gratitudine e trasformazione. E che tu possa portare sul tappetino e nella vita quotidiana la stessa consapevolezza con cui la natura ci accompagna in questo cammino di cambiamento.