La meditazione della montagna di Jon Kabat-Zinn

da | Ago 20, 2024

La meditazione della montagna di Jon Kabat-Zinn è un potente strumento per sviluppare calma e resilienza, aiutandoci a rimanere centrati e presenti anche nelle circostanze più difficili

Adattato liberamente dal testo di Jon Kabat-Zinn: “Dovunque tu vada, ci sei già (una guida alla meditazione)” TEA, 2006

Rispetto alla meditazione, le montagne hanno molto da insegnare, quale archetipi significativi in tutte le culture. Le montagne sono luoghi sacri e l’umanità vi ha sempre cercato guida spirituale e rinnovamento. Le montagne comunicano un senso di sacralità e personificano timore e armonia, asprezza e maestà. Elevate sopra il resto del mondo, la loro stessa presenza attira e incombe. La loro natura è primigenia. Dura come la roccia, solida come la roccia. Le montagne sono luoghi di visioni, dove è possibile commisurare la scala panoramica del mondo naturale e la sua commistione con le fragili ma tenaci radici della vita. Nella storia e preistoria dell’umanità hanno svolto funzioni chiave. Fra i popoli tradizionali erano e sono ancora madre, padre, guardiano, protettore, alleato.

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Le montagne sono l’emblematica quintessenza di presenza e imperturbabilità costanti.

La meditazione della montagna può essere effettuata nel modo che segue e modificata in conformità alla tua immagine personale della montagna e del suo significato.

La posizione non è importante, ma la trovo più che mai efficace quando sono seduto a gambe incrociate in modo che il mio corpo assomiglia e si sente maggiormente simile a una montagna, interiormente ed esternamente. Trovarsi sopra o in vista di una montagna aiuta ma non è necessario. La fonte dell’energia è l’immagine interiore.

Inizio: trova una posizione comoda

Trova una posizione comoda, seduta/o con la schiena dritta, le mani appoggiate sulle ginocchia o in grembo. Chiudi gli occhi, se ti senti a tuo agio, e porta l’attenzione al respiro. Lascia che il respiro fluisca naturalmente, senza cercare di modificarlo. Nota come l’aria entra e esce dal tuo corpo, portando calma e rilassamento.

Visualizzazione

Ora, immagina una grande montagna davanti a te. Questa montagna può essere reale o immaginaria, una montagna che ti trasmetta un senso di solidità e maestosità.

Mentre ti concentri per vederla o sentirla con l’occhio della mente, considera la sua forma, la vetta elevata, la base radicata nella crosta terrestre, i versanti ripidi o dolcemente digradanti.

Nota anche quanto è massiccia, immobile, bella sia vista da lontano che in prossimità – di una bellezza contraddistinta dal profilo della sua forma e contemporaneamente impersonante qualità universali «montane» che trascendono la particolarità di costituzione e forma.

Forse la tua montagna ha la cima innevata e boschi alle quote più basse; forse presenta una cima svettante o una serie di crinali oppure un ampio altopiano. Quale che sia la sua apparenza, siedi e respira con l’immagine della montagna, osservandola, notando le sue caratteristiche. Nota la sua base ampia e stabile, le sue cime che si innalzano verso il cielo, la sua presenza immutabile e radicata.

Diventa la Montagna

Quando ti senti pronta/o, prova ad assimilarla dentro di te, immagina di diventare tu stessa/o la montagna, in modo che il tuo corpo e il monte fisso nell’occhio della mente siano una cosa sola. Il tuo capo diventa la vetta, le braccia e le spalle i versanti, le natiche e le gambe che poggiano sul cuscino collocato sul pavimento o sulla sedia sono la base della montagna, ben radicata nel terreno. Percepisci nel corpo il senso di elevazione della montagna, e nel profondo della colonna vertebrale l’asse su cui si erge. Trasformati in una montagna che respira, nella sua immobilità, nella pienezza dell’essere, al di là di parole e pensieri, una presenza incentrata, radicata, impassibile. Senti la stabilità e la forza di questa montagna, immobile e presente, qualunque cosa accada intorno.

Osservazione e riflessione

Ora, porta l’attenzione ai cambiamenti di stagione che la montagna sperimenta. In estate, il sole può scaldare le rocce e sciogliere la neve. In inverno, la montagna può essere avvolta in un manto bianco di neve, ma rimane sempre la stessa, immobile e radicata. Allo stesso modo, durante il giorno, il tempo può cambiare – pioggia, vento, sole – ma la montagna rimane presente, stabile e costante.

 

 

Mentre il sole compie il suo percorso nel cielo, il monte semplicemente resta fermo, ma luce, ombra e colori mutano virtualmente ogni momento nella sua adamantina immobilità. Persino l’occhio non esercitato può notare i cambiamenti avvenuti di ora in ora …. mentre la luce cambia, la notte segue il giorno e viceversa, la montagna resta immota, limitandosi a essere sé stessa. Così rimane mentre ciascuna stagione sfocia nella successiva e il tempo meteorologico varia da un momento all’altro, da un giorno all’altro. Un’immobilità che contiene tutti i cambiamenti. In estate non vi è più neve sui monti, eccetto forse alle quote più alte o negli anfratti protetti dal calore del sole. In autunno la montagna può dispiegare una copertura di brillanti e fiammeggianti cromatismi e in inverno una coltre di neve e ghiaccio. In qualsiasi stagione può trovarsi avvolta da nubi o nebbia o frustata da pioggia gelida. I turisti venuti per visitarla rimangono delusi se non è possibile vederla chiaramente, ma essa rimane indifferente – visibile o meno, con il sole o le nuvole, arsa o ghiacciata, semplicemente siede, fedele a se stessa. Talvolta tormente o bufere imperversano attorno alle sue cime, oppure è sferzata da venti di forza inimmaginabile, ma è sempre la stessa.

Arriva la primavera, gli uccelli tornano a cantare fra gli alberi, le foglie rispuntano sui rami che le avevano lasciate cadere, i fiori sbocciano negli alpeggi e sui versanti, i torrenti ribollono d’acqua mentre le nevi si sciolgono. E intanto la montagna continua a rimanere seduta, impassibile alle offese del clima, a ciò che accade sulla superficie, al mondo delle apparenze.

Mentre siedi con questa immagine nella tua mente, puoi incorporare le stesse incrollabili caratteristiche di immobilità e radicamento di fronte a qualsiasi cambiamento che avviene nella tua vita ogni secondo, ogni ora, ogni anno. Nella vita e nella pratica meditativa tutti noi sperimentiamo costantemente la natura mutevole della mente, del corpo e del mondo esterno. Siamo soggetti a periodi di luce e oscurità, di colori vivaci e di scialba monotonia, a bufere di violenza e intensità variabili provenienti sia dal mondo esterno sia dal nostro essere più riposto. Flagellati da forti venti, dal freddo e dalla pioggia, sopportiamo periodi di oscurità e sofferenze e godiamo momenti di gioia ed entusiasmo. Persino il nostro aspetto varia costantemente, come quello della montagna, subendo propri mutamenti climatici e intemperie.

Riconosci che, come la montagna, anche tu puoi osservare il continuo cambiamento della tua vita con la stessa stabilità e presenza. Le emozioni, i pensieri e le situazioni passano, proprio come le stagioni o il tempo sulla montagna, ma il tuo centro rimane stabile e immutato. Radicati in questa consapevolezza della tua stabilità interiore.

Trasformandoti in una montagna nella pratica meditativa, puoi penetrare nella sua forza e stabilità e farle tue, usando le sue energie a sostegno dei tuoi sforzi intesi ad affrontare ogni momento con consapevolezza, equanimità e chiarezza. Questo potrebbe aiutati a comprendere che i pensieri, i sentimenti le preoccupazioni, le bufere emotive e le crisi, qualsiasi cosa ti accada, hanno molta somiglianza con le intemperie che la montagna stessa deve subire. Tu, come tutti, sei portata/o a considerarle come accidentalità personali, ma le loro caratteristiche più salienti sono impersonali. Le intemperie della tua vita non possono essere ignorate o negate, bensì affrontate, accolte, sentite, comprese per quello che sono.

Considerandole in questo modo, puoi prendere coscienza di un silenzio, di una tranquillità e una saggezza più profondi e incrollabili di quanto avresti mai creduto possibile, tali da non lasciarti sopraffare neppure dalle tempeste. Se sarai capaci di ascoltarla, la montagna ti insegnerà tutto questo.

Conclusione

Quando sei pronto, porta lentamente l’attenzione al tuo corpo seduto qui e ora. Senti i punti di contatto con il terreno, il peso del corpo, il respiro che continua a fluire. Quando apri gli occhi, mantieni con te la sensazione di stabilità e radicamento che hai sperimentato. Porta questa qualità di presenza consapevole nella tua giornata, sapendo che puoi sempre ritornare a questa sensazione di montagna interiore.

La meditazione della montagna di Jon Kabat-Zinn è un potente strumento per sviluppare calma e resilienza, aiutandoci a rimanere centrati e presenti anche nelle circostanze più difficili.

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